giovedì 25 novembre 2010

PT

Ogni passo del mattino
A giocare a nascondino
Aspettavi all'angolino
Tu eri proprio il più Piccino

Ogni sera eri vicino
Nascondevi il tuo musino
Fra le pieghe del cuscino
Tu eri proprio il più Piccino

Hai raggiunto il tuo papino
Hai lasciato il tuo lettino
Ho nel cuore un posticino
Per te proprio il più Piccino

A Piti...
"Ode al Gatto" Pablo Neruda

"Noi che restiamo" Giuseppe Ungaretti
"La stella del mattino" Ludovico Einaudi



Foto Kialaz

venerdì 19 novembre 2010

Nonostante tu fossi un gatto...

Continuo a cercarti ovunque con lo sguardo,
mi aspetto di vederti spuntare, da un momento all'altro,
dal tuo nuovo nascondiglio, scelto per l'occasione.
Ti sei nascosto proprio bene questa volta, tesoro mio.
Col tuo non riuscire a essere solo un animale 
mi hai riempito la vita, ogni attimo, ogni giorno, 
con la semplice naturalezza data dal tuo esistere.
Ti sei nascosto proprio bene questa volta, tesoro mio.
Un pezzo di cuore ora è con te,
a me non resta che tenere il ricordo splendido,
condito dalle lacrime che non smettono di scendere.
Ti sei nascosto proprio bene questa volta, tesoro mio.
Sei stato la consolazione dalla tristezza,
la compagnia nella solitudine
il buongiorno e la buona notte.
Ti sei nascosto proprio bene questa volta, tesoro mio.
Mi hai lasciato il più grande insegnamento che potevi darmi
il peso di un amore puro, incondizionato, vero
che solo tu potevi darmi.
Ti sei nascosto proprio bene questa volta,
ma abbiamo fatto un lungo viaggio insieme, tesoro mio.

A Ciccio...

"I miss you" Haddaway

Mi manchi 
più delle parole che posso dire...


"La leggenda del Ponte Arcobaleno"


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Foto Kialaz

mercoledì 17 novembre 2010

mercoledì 3 novembre 2010

Lean on

"Indecisione"
"Appoggiarsi"
"Lean On"

non esistono parole per chiedere
non esiste frustrazione più grande
nel non riuscire a trovarle
inesorabilmente.

una notte per la confusione
una notte per correre verso la verità

non esistono parole per chiedere
non esiste soddisfazione più grande
 nel non riuscire a trovarle
ostinatamente.

una notte per la confusione
una notte per correre verso la verità

alla ricerca di un appoggio
che non può avere
chi ha deciso di camminare da solo
inesorabilmente
ostinatamente.






Foto Kialaz
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lunedì 1 novembre 2010

Malinconica tristezza


la tristezza che si fa strada sotto la pelle
che gorgoglia nello stomaco
mentre ti accompagna in questo giorno
di dubbi, incertezze e sorrisi stentati

nutrendosi di domande
'dove sto andando'
'cosa farò da grande'
va avanti

una canzone
libera le lacrime
scioglie il magone
trasforma la tristezza
...
lasciando,
malinconia.


Tom Waits "Tom Traubert's Blues"


...ci sono momenti in cui le canzoni
(soprattutto le belle canzoni cantate da grandi voci)
dicono molto di più di mille parole

...sapendole ascoltare!
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sabato 30 ottobre 2010

Una noce e un fico secco

Una noce in una mano
tre possibili aperture lungo il guscio
Come? non sai che porta fortuna?
Un'unica punta creata da tre diramazioni, quando la vedi più?
Un fico secco nell'altra mano
aspetta di essere imbottito con il gustoso gheriglio
Come? non sai che é il suo destino?
Un panino così buono, quando lo mangi più?
Uno schiaccianoci sul tavolo
davanti a una difficile scelta: fortuna o amore?
Come? non sai che puoi averli entrambi?
Un'unica scelta che porta a possibilità multiple, quando la trovi più?
Lo schiaccianoci rompe con cura il guscio
una piccola goccia di colla lo aggiusta
...
Una noce nella mano
Un fico e il suo gheriglio nell'altra
Fortuna
e
Amore


"Lo Schiaccianoci" 
"Fantasia" 
Disney


Foto Kialaz
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martedì 26 ottobre 2010

Andare e venire come un'onda

L'onda arriva e tutto cambia
Sole che asciuga
Acqua che bagna

Il mio passo è incerto, il piede affonda e prosegue a fatica
lungo questo spiaggia senza fine né principio.
Un gabbiano plana, mi osserva,
si avvicina
e rimane immobile.
Il suo sguardo che non guarda,
perso verso l'infinito.
Il mio sguardo che lo guarda
mentre vola e plana ancora.
Nel suo volo guarda oltre,
oltre me, oltre il mondo.
Io, rimango immobile, sguardo fisso,
su di lui, dentro il mondo.

L'onda arriva e tutto cambia
Sole che asciuga
Acqua che bagna


Ludovico Einaudi "Le Onde"


Vorrei...
andare e venire come un'onda.
Vorrei... 
(dopo un fugace sguardo al passato)
andare.


Foto Kialaz
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mercoledì 20 ottobre 2010

Travel

Travel
Mixed by Felix Dickinson

Take off
all your clothes
I feel the beat
Come and dance with me
...
Take off
all your clothes

I feel the beat
moving fast
don't slow down
stay tuned on
come and dance with me

and yet
take the best of me

we have not
too much time

you can stay till the morning comes
stay till the morning comes
with me

now let your mind still travel
travel
travel
let your mind still travel 
away with me

let your mind still travel
travel travel
travel away with me

well done
great sound

voices quiet
music loud

feel the rhythm
move on now

reach the limit
hit the ground

how can i change your state of mind
try…try…
push eraser button
fly

(now, i wanna hold you…can’t hide this feeling while…come away from me)


Music Leonardo Ceccanti
Lyrics Kialaz

martedì 19 ottobre 2010

Olio su cielo

La stanza è immersa nella penombra, colori a olio fanno bella mostra di sé, conservando il loro disordine sul tavolo.
Vermiglione chiaro, giallo primario, giallo indiano, blu ceruleo, blu reale chiaro...
bianco di titanio.
Una piccola lampada dalla luce tenue emana un sottile filo di luce che illumina pennelli, intrisi di colore, come fossero pronti per essere usati o appena riposti.
Qualcuno deve aver bevuto un bicchiere di troppo questa sera per mischiare tutti questi colori e farne un quadro! Forse Assenzio.
Scelta casuale o finezza ricercata? 
Un cavalletto al centro della stanza sorregge un quadro che sembra vivere di vita propria, sprigionando una luce capace di rompere l'oscurità, di spezzare il filo spesso che solo il buio più profondo può tessere.
Solo pennellate dense e ripetute di un pittore pazzo possono essere in grado di regalare agli occhi questo spettacolo che la mente da sola non potrebbe immaginare.

Lascio ora spazio al silenzio per parlare e mi soffermo ad ammirare.


"Sound of Silence" Simon & Garfunkel

Foto Kialaz
Licenza Creative Commons

sabato 16 ottobre 2010

...solo uno "stato mentale"

Seduta alla scrivania
con una matita gialla in mano

uno spiraglio di luce
spalanca la finestra
in compagnia dell'amico vento
una scia di sole illumina un filo
teso al centro della stanza

distraendo la mia mente
distogliendo i miei pensieri

Il filo fra le dita

decido di seguirlo
non vedo l'inizio ma voglio trovarne la fine
forse solo per dimostrare che
ciò che non inizia non può finire
o forse solo per dimostrare che
questo sole, questo vento
questo filo stesso
non possono avere inizio 
non possono avere fine
perchè vivono solo nella mia mente

dove porta il tuo filo teso?

"State of Mind" Raul Midon


"Ride the winds and climb,
Spread your wings and fly
Cause it's all a state of mind"



Un grazie a Valentina per la foto!
Ha avuto per l'ennesima volta la pazienza di starmi dietro 
e di trovarla nei meandri del web.

venerdì 15 ottobre 2010

Salmastro


In mezzo a tante boccette trasparenti
piene di un liquido così olioso da ungermi le dita
dalle molteplici sfumature di colore da attrarre la mia vista
dalle essenze così intense da conquistare il mio olfatto
Manchi tu.

Vorrei avere un retino per farfalle
chiuderne i buchi e venirti a cercare
dove so che ti troverei
dove sono in grado di percepirti
dove il tuo odore è così forte 
da pungermi le narici e inebriare ogni mio senso

giallo vaniglia
mattone incenso
blu lavanda
verde menta
che colore avresti tu?


"True Colors" Eva Cassidy



 Salmastro by Valentina
Versione sonora regalata da un'AMICA
a cui dico grazie di cuore!
(una voce da ascoltare!) 

Foto Kialaz

mercoledì 6 ottobre 2010

"Semplice" come un addio

Non credo esistano modi prestabiliti 
per dirsi ADDIO

accade e basta,
dura un istante
...
ma ti segna per tutta la vita.


"Cavalleria rusticana" 
Pietro Mascagni

domenica 3 ottobre 2010

Abecedario

...da un ricordo più vero del vero...
Ogni sera insieme alla luna come la L
la bimba dai capelli color del sole come la S

A come albero
B come barca
C come cane

tenta la sorte, 
tirando i dadi come la D

E come elefante
F...

prova a indovinare
guardando le figure


F come nastro
dice ormai sicura!


Ricordi racchiusi in un quadro come la Q
Io, il topo come la T
Mia madre, il gatto come la G


"Con il nastro rosa"
Lucio Battisti

sabato 2 ottobre 2010

Saudade

(Nostalgia del futuro)
tristezza
che si respira e ti tocca,
mentre ti tende la mano,
carica di malinconia, portatrice di incertezza.

(Affanno del passato)
serenità
che si cerca e ti sfiora,
mentre ti tende la mano,
carica di speranza, portatrice di certezza.

giovedì 2 settembre 2010

Filare dopo filare finalmente la cantina.

"Sveglia, il sole è già alto e io ho grandi progetti per la nostra giornata", la voce di Marco mi arriva ovattata, lontana, nonostante lui sia lì, fermo sulla soglia, con una tazza fumante fra le mani.
Al solito il suo entusiasmo, supportato dall'aroma forte del caffè, mi spinge ad alzarmi; spazzolino, dentifricio, pantaloni, maglietta, scarpe e mi ritrovo in macchina pronta per questa nuova partenza con destinazione ignota.
La radio è sintonizzata su una stazione che trasmette solo pezzi che hanno fatto la storia della musica, "evergreen" come ama apostrofarli il mio compagno di viaggio, mentre canticchia "how many roads must a man walk down..."
Io, ancora non del tutto uscita dalla spirale del sonno, mi perdo nell'ammirare lo splendore del paesaggio e mi bastano pochi chilometri per capire quale possa essere la nostra meta.
Quante volte abbiamo percorso questa strada e quante la percorreremo ancora non so dirlo, vista la precaria condizione di salute di Marco, ma ogni volta lo spettacolo che mi si para davanti è in grado di togliermi il fiato.
Vigneti a perdita d'occhio sormontano le colline, ad ogni curva il paesaggio cambia, si arricchisce di colori; spettacolo per occhi attenti in grado di riempire l'anima.
Il marrone della terra arata lascia spazio al verde dei cipressi secolari, il giallo dei girasoli stemperato dall'azzurro mare in lontananza, colorano questi luoghi dalla bellezza infinita; casa del vino buono con le sue grandi cantine, una delle quali sto per scoprire sarà la nostra meta di oggi.


Erano anni che volevo riuscire a varcare quel cancello, una delle più famose aziende vinicole italiane ci aveva concesso una visita grazie ad una lontana conoscenza di Marco che aveva addestrato, anni or sono, alcuni cavalli allevati nella tenuta.


Mai vista tanta perfezione, nulla lasciato al caso, nonostante gli infiniti ettari che ne compongono la metratura; persino la ghiaia utilizzata sulle strade scommetterei sia stata scelta chicco su chicco.
Distese di campi interrotti da sentieri, intervallati da recinti infiniti, con all'interno cavalli al galoppo e mucche al pascolo, fanno da contorno ad uno sterminato susseguirsi di vigneti in ordine perfetto.
Filare dopo filare raggiungiamo la cantina, dall'architettura moderna e innovativa, ma assolutamente in armonia con la natura circostante.
"Finalmente si beve!", esclama Marco, sogghignando.
"E si mangia!", rispondo io, ascoltando il brontolare del mio stomaco, vista l'ora del pranzo ormai superata da tempo.
Un omino basso e leggermente sovrappeso si avvicina salutandoci con cortesia, presentandosi come il fattore della tenuta, preposto a farci da guida nel nostro imminente baccanale.
Esauriti i convenevoli, il fattore ci guida verso la nostra meta che, con nostra somma sorpresa, non è la splendida cantina che ci si para davanti ma bensì casa sua.
Da perfetto ospite, ci fa accomodare per poi sparire, pochi istanti dopo, oltre la porta principale; la casa è piccola ma molto accogliente, in un ambiente unico che funge da cucina e sala da pranzo, seduti ad un tavolo in legno, blandamente apparecchiato per l'occasione, io e Marco rimaniamo in trepidante attesa.
Al suo rientro appoggia sul tavolo una forma di formaggio ed un fiasco di vino rosso.
"Non potete immaginare la gioia di condividere con voi questo mio esperimento", dice tutto d'un fiato, riempiendoci i bicchieri di quel liquido rosso rubino intenso.
"Dopo anni di lavoro in questa tenuta ho deciso di provare a produrre il mio vino anch'io", aggiunge, porgendomi un pezzo di formaggio.
Marco mi dà un leggero calcio da sotto il tavolo e io mi porto il bicchiere alla bocca per impedirmi di ridere.


"Mai bevuto nulla di più cattivo", dice Marco sulla strada del ritorno.
"Nella terra del vino buono poi", aggiunge, ormai ridendo.
"Almeno il formaggio non era male", esclamo divertita.


Sono passati anni da quel giorno, Marco oggi non c'è più, ma ricordo ancora con piacere quel vino orrendo a suggellare una giornata dal gusto tutt'altro che da buttare.

(in memoria di Marco Rossi)

domenica 29 agosto 2010

Di cosa profuma la mia pelle?

Caro Bartleboom,

mi sono svegliata nel cuore della notte
percependoti accanto a me,
gli stipiti dell’armadio, la solidità delle travi, le piume dei cuscini
mi parlano di te,
mi raccontano la tua non quiete che corrisponde alla mia,
in questa notte di pioggia che crepita alla finestra,
mentre il mare la bagna,
accogliendola in sè,
perdendola in sè,
come io accolgo te,
come io mi perdo in te.

Ti vedo in piedi alla finestra,
lo sguardo all'orizzonte,
il tuo corpo muta presenza.

Nell'aria la tua essenza,
la potenza della cannella stemperata dal salmastro,
invade le mie narici e scuote la mia anima.

Di cosa profuma la mia pelle, Bartleboom?

Se solo tu fossi qui,
se solo io fossi lì.

La dolcezza della vaniglia stemperata dal salmastro
invaderebbe le tue narici e scuoterebbe la tua anima.

Il mio essere con il tuo essere
le tue mani sulla mia pelle
in un sincrono perfetto.

La mia bocca che cerca e attende,
vivrebbe del tuo respiro.
Il mio sguardo si perderebbe nel blu mare dei tuoi occhi
e mi addormenterei così, con te accanto,
nascondendomi all'ombra della tua presenza.

Non mi resta che addormentarmi ora,
respirandoti nel cuscino,
perdendomi nel tuo profumo
mentre
la mia penna fra le mani delicatamente solca il foglio,
regalandoti un pò di me
dove
la tua penna fra le mani delicatamente solca il foglio,
regalandomi un pò di te.

Tua, Hanna
                                                                                                            
nuovamente a Sario...
che con la sua penna ha ridato vita a Bartlebloom.